
Ravennate di nascita (1977) e ferrarese d’adozione.
L’anno della maturità, galeotto fu la “Storia e controstoria dell’architettura italiana” di Bruno Zevi, che mi ha fatto innamorare del mio lavoro.
Giunto per gli studi universitari a Ferrara, l’anno della laurea mi sono innamorato di nuovo. Questa volta non si è trattato di un libro, di una disciplina o di qualcosa che avrei potuto portare via con me, ma della mia famiglia, quindi sono felicemente rimasto.
Altre cose che hanno a che fare con l’amore, per me:
- i libri, da quando so leggere
- la musica, da quando ho iniziato a suonare il pianoforte ma soprattutto ad adorare Glenn Gould e l’opera, da quando ascoltai per caso il finale del Tristano e Isotta di Richard Wagner
- il teatro, da quando vidi Sandro Lombardi recitare i Tre Lai di Giovanni Testori
- il volontariato, da quando ho riconosciuto l’altro che era in me e ho fatto coming-out
- gli animali, da quando ho deciso di non mangiare più carne e ho iniziato ad interessarmi di antispecismo
(l’elenco è in costante aggiornamento oltre che necessariamente incompleto)
Ci sono alcune cose che non amo e altre che detesto, ma niente mi lascia indifferente.